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La musica generativa su app: Scape di Brian Eno

Scape รจ la nuova applicazione musicale ideata da Brian Eno e Peter Chilvers per dispositivi iOS. Dopo aver realizzato Bloom nel 2007, i due musicisti ripropongono unโapplicazione che risponde alla teoria della musica generativa.
Brian Eno e Peter Chilvers
Nel corso della sua lunga carriera di compositore Brian Eno ha sempre rincorso lโidea di una musica capace di auto generarsi, di fare a meno di chi lโha creata. Unโidea che ad un certo punto si รจ accorto di condividere con il musicista e compositore Peter Chilvers. I due hanno collaborato una prima volta nel 2007 con la realizzazione di Bloom, unโapplicazione nata ancor prima che fosse lanciato lโApp Store della Apple. A Bloom e Scape si aggiungono anche Trope ed Air, l’insieme delle loro collaborazioni รจ raccolto sul sito Generative Music.
Dopo il successo di Bloom, a Settembre 2012, il duo Eno/Chilvers ci riprova con Scape, unโapplicazione che a detta di Brian Eno
makes music that thinks for itself
Una musica che pensa da sola
Una musica che pensa per se stessa; che chiede solo la vita per poi auto generarsi secondo regole proprie. In questo modo Scape si configura subito non solo come unโapplicazione musicale per dispositivi mobili โ spesso confusi con dei semplici giochini โ ma piuttosto porta avanti un concetto di musica ben piรน impegnativo, che chiama in causa la capacitร dellโartista creatore di sapersi fare da parte, di riuscire a fare a meno della paternitร dellโopera. Una musica per la quale Brian Eno ha coniato il termine di musica generativa; una musica che si presenta come una vera sfida per chi รจ abituato a fare arte, musicale o no che sia.
Come funziona Scape?
Il funzionamento รจ semplicissimo, ludico perfino: il concept dellโapplicazione รจ quello di spingere lโutente alla creazione di scenografie fatte di colori e forme geometriche di vario tipo. Si tratta di una vera e propria scenografia musicale che prende forma e si genera man mano che lโutente trascina elementi allโinterno dello spazio compositivo, estromettendo progressivamente lโoperativitร dellโutente-compositore.
Generazione di musica ambient
Nel mentre che si imposta la scenografia musicale preferita, lโapplicazione da vita ad una musica in stile ambient che si auto genera basandosi su regole programmate nel codice dellโapplicazione, realizzando un brano musicale difficilmente duplicabile una seconda volta.
Condivisione social delle scenografie musicali
Lโelemento ludico di Scape non si esaurisce nel drag-and-drop degli elementi. Il numero e la tipologia di elementi che รจ possibile utilizzare, quindi il numero di scenografie musicali che รจ possibile generare, allโinizio risulta limitato ma aumenta con il crescere del tempo di utilizzo dellโapplicazione; stimolando lโutente ad un utilizzo non limitato ad un singolo pomeriggio. A questo si aggiunge anche lโelemento social: le scenografie musicali composte in Scape, infatti, possono essere inviate ad altri utenti che giร possiedono lโapplicazione, cosรฌ da poter essere ascoltate e, volendo, modificate.
La musica generativa di Brian Eno
Brian Eno e Peter Chilvers recuperano cosรฌ una passione per la musica generativa che giร in passato hanno perseguito separatamente in altri lavori. Per Brian Eno pensiamo a Music for Airports o Discreet Music, mentre di Chilvers รจ giusto ricordare I suoi lavori per Creatures, il video game degli anni Novanta prodotto dalla Creature Labs di Cambridge.

Il richiamo ai lavori del passato non si esaurisce soltanto nella tecnica compositiva ma va fatto anche per quanto riguarda la scelta dei suoni. Benchรฉ siano presenti sonoritร realizzate appositamente per lโapplicazione, la coppia Eno/Chilvers in unโintervista rilasciata per The Guardian ha precisato che molti suoni presenti e utilizzabili in Scape sono stati recuperati da precedenti composizioni di Brian Eno, estrapolati dal loro contesto originale e riadattati per lโapp. Tra questi suoni recuperati dal passato ve ne sono alcuni di basso datati anche 10 o 20 anni fa.
L’esperienza di ascolto di Scape
Scape, inoltre, a detta degli sviluppatori non รจ soltanto unโapplicazione per fare musica; il fare รจ soltanto una delle modalitร in cui รจ possibile utilizzare lโapplicazione. Accanto al fare, infatti, cโรจ lโascolto. Scape รจ stata studiata anche come esperienza di ascolto e per questo motivo si รจ fatto attenzione a due aspetti: innanzitutto si รจ fatto in modo che lโapplicazione potesse funzionare anche in background, durante lโutilizzo di altre applicazioni; poi si รจ pensato di arricchire lโapplicazione con dieci brani inediti.
Il nuovo album di Eno e Chilvers
In effetti Scape non รจ solo unโapplicazione per dispositivi iOS ma รจ anche, a tutti gli effetti, il nuovo album firmato da Brian Eno e Peter Chilvers. 10 brani inediti da poter ascoltare in qualsiasi momento, 10 brani che enfatizzano lโesperienza di ascolto a cui abbiamo accennato sopra.
Non solo applicazione, quindi, ma qualcosa di piรน secondo la prospettiva dei due sviluppatori. Unโapplicazione in cui non รจ lโutente a giocare con lโapp ma รจ questโultima che gioca con lโutente, costringendolo alla difficile consapevolezza di una musica che, una volta creata, si alimenta senza la necessitร di un ulteriore intervento umano, una musica che costringere il suo creatore alla perdita del possesso e della paternitร .
La formazione musicale contemporanea
Ma Scape pone anche un altro interrogativo: dove finisce il senso della formazione musicale? Lโapplicazione sviluppata da Brian Eno e Peter Chilvers sembra trasformare qualsiasi utente in un compositore, senza che vi sia piรน la necessitร di una corretta formazione musicale. Si viene a creare quella problematica che la fotografia sta sperimentando con Instagram. Anche la musica รจ destinata ad una banale combinazione di elementi precostituiti? Ci auguriamo di no, in fondo รจ solo unโapp.
Vuoi acquistare Scape? Vai alla pagina su App Store. Se invece sei interessato all’arte generativa, ti consiglio la lettura di questo articolo sul documentario generativo su Brian Eno.
Commenti
3 risposte a “La musica generativa su app: Scape di Brian Eno”
Con SCAPE l’utilizzatore, quello che impropriamente definite “utente”, ha la possibilitร (tra le altre cose) di tentare un viaggio intuitivo nell’universo filosofico-estetico-tecnico degli autori del”applicazione. Ci sono una infinita possibilitร di combinazioni e una infinita possibilitร di “decisioni” legate a procedure di “metodo”.
Si potrebbe fare una conferenza.
Sono a disposizione.Grazie del commento Fausto! Se vuoi segnalare qualche risorsa fallo qui nei commenti! ๐
Continuo a viaggiare con SCAPE. Mi piacerebbe sapere se hai informazioni su “utilizzatori” di SCAPE che organizzano performance collettive (in Italia o fuori).
ciao
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