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Produzione musicale alla School of Computer Science: il software W

W è la sigla che indica un software per la computer music sviluppato da Roger Dannenberg alla School of Computer Science dell’Università Carnegie Mellon di Pittsburgh.
È basato sulla programmazione ad oggetti ed è stato pensato per il tempo reale. Negli anni successivi la sua eredità è stata raccolta da Aura.
Le ambizioni del software musicale W
Come dicevo, W è stato sviluppato verso la metà degli anni Novanta da Roger Dannenberg alla School of Computer Science dell’Università Carnegie Mellon di Pittsburgh. Ideato per il tempo reale, W si configura come un lavoro che raccoglie in un unico ambiente quanto di meglio, fino a quel momento, era stato realizzato da altri software musicali.
Max/Msp, Formula, il MIDI e non solo
L’intento del suo autore era quello di raggruppare in un unico software tutte le funzionalità sviluppate altrove che si potevano considerare particolarmente funzionali. Per questo motivo, alla base di W, vi sono elementi ricavati dalla programmazione Object-Oriented, dal protocollo MIDI, da software quali Max/Msp di Miller Puckette, da Formula e da CMU MIDI Toll-Kit dello stesso Dannenberg. Entro certi limiti si può dire che W ha avuto la capacità di riunire le migliori caratteristiche di quanto esposto poc’anzi incentivando, nello stesso tempo, un approccio modulare allo sviluppo di altri software.
Un software musicale pensato per il tempo reale
Per renderlo uno strumento dalle prestazioni interessanti, W è stato concepito per il tempo reale, nei limiti dell’hardware disponibile in quegli anni. Per raggiungere lo scopo, il software è stato ideato realizzando una particolare architettura basata su un concetto di priorità lavorative. Nel software di Dannenberg, quindi, si individuarono tre zone operative, ognuna delle quali caratterizzata da una diversa risposta in termini di latenza:
- alta priorità/bassa latenza;
- media priorità/media latenza;
- bassa priorità/alta latenza.
La comunicazione tra le diverse zone, dove i dati sono computati in ordine di arrivo, avviene attraverso l’invio di messaggi, dal momento che non vi sono dati condivisi in memoria. Un’ultima caratteristica è che ciascun oggetto utilizzato in W può appartenere ad una sola zona e non può essere condiviso dalle altre. Inizialmente W fu progettato con una sola zona di priorità.
Come funziona W?
Essendo basato su oggetti, la caratteristica principale di questo software è di essere concepito come un ambiente di lavoro dove interconnettere tra di loro oggetti dedicati a specifiche funzioni. In un certo senso W lavora ad un livello superiore rispetto a oggetti, moduli e librerie preesistenti, trattati come blocchi unici interconnessi tra loro che si scambiano messaggi. Una particolarità di W è stata anche quella di riuscire ad interfacciarsi con un alto numero di altri software.
L’eredità di W: Aura
Dal suo primo sviluppo W non è stato interessato da successive versioni ma piuttosto ha fornito le basi per lo sviluppo di un nuovo software che ne ha conservato le caratteristiche anche se all’interno di una nuova denominazione. Aura, quindi, è l’erede di W, utilizzato anche nel sistema SICIB insieme ad Escamol.
Se vuoi approfondire questo argomento, ti consiglio la lettura di Roger Dannenberg, Dean Rubine, Toward Modular, Portable, Real-Time Software, Proceedings of International Computer Music Conference, Hong Kong, 1996.
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