Massimo Mila, Luigi Nono – Nulla di oscuro tra di noi

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Titolo: Nulla di oscuro tra di noi
Scritti di: Massimo Mila, Luigi Nono, Giulio Einaudi
A cura di: Angela Ida De Benedictis, Veniero Rizzardi
Editore: Il Saggiatore
Anno: 2010
Pagine: 365

Ho letto questo libro appassionandomi come fosse un romanzo. Uno scambio epistolare tra due personalità fondamentali per la cultura italiana del XX secolo. Da un parte Massimo Mila, storico e musicologo tra i più apprezzati in patria e all’estero. Dall’altra parte della conversazione cartacea c’è Luigi Nono, compositore di origini venete, tanto amato all’estero quanto bistrattato in Italia, come ebbe a scrivere proprio Massimo Mila.

Tra i due, legati da sincera amicizia, vi fu nel corso delle loro vite un serrato rapporto epistolare, attraverso cui scandagliare gli aspetti più vari della situazione politica e culturale nell’Italia del dopoguerra, con una particolare attenzione verso l’unica cosa che entrambi avvertivano come la necessità ultima delle reciproche esistenze: la musica.

Da questi serrati scambi epistolari emerge tutto il vivo interesse che entrambi avvertivano nei confronti della musica, vissuta non solo come esperienza artistica ma come atteggiamento nei confronti del mondo. Si colgono anche i diversi atteggiamenti di queste due personalità forti e distinte: Luigi Nono, che avvertiva come una priorità la coerenza tra il fare artistico e la sua ideologia comunista, e Massimo Mila che come Nono fu un sincero e rigoroso antifascista, ma che pure cercò un atteggiamento di mediazione tra posizioni estreme, cercando sempre di preservare un approccio più diplomatico e più concentrato sul fatto culturale che su altro.

È chiaro che questo rapporto epistolare che copre quasi quarant’anni, dal 1952 al 1988, si impone come un prezioso documento utile non solo per ricostruire ed approfondire determinati fatti ma anche per conoscere e soffermarsi sulle riflessioni che il compositore Luigi Nono svolse su molteplici tematiche quali il rapporto con la cultura italiana del tempo, la ricerca musicale, il rapporto con i protagonisti della nuova musica, l’interesse verso le nuove tecnologie, e così via.

In questo lungo percorso non mancano i momenti che riguardano l’esperienza di Nono nell’ambito della musica elettronica, dalle sue esperienze iniziali presso lo studio di Fonologia di Milano fino al trasferimento presso lo studio di Friburgo, prima di interessarsi all’uso delle tecnologie digitali nei primi ani Ottanta. Infatti va ricordato che per la realizzazione del Prometeo, Nono adoperò le tecnologie informatiche del Centro di Sonologia Computazionale di Padova.

Un libro emozionante e diverso, capace di farti sentire partecipe del grande fermento culturale che pure interessava l’Italia e l’intera Europa dopo gli anni bui della seconda guerra mondiale. Il volume si apre con lo scambio epistolare con Massimo Mila, poi vi è una sorta d’intermezzo fatto di alcune lettere che Nono scrisse e scambiò con l’editore Luigi Einaudi e infine chiudono il testo alcuni scritti di critica che Massimo Mila scrisse sull’opera del compositore veneto.

Dalla lettura di queste lettere, per quanto attiene Luigi Nono, emerge la figura di un uomo che fu per tutta la vita impegnato a condurre una battaglia culturale, ideologica e politica. Poi emerge anche la figura del compositore, nient’affatto separata dalla prima, ma nemmeno esclusiva per quanto certamente grandiosa nel panorama musicale della seconda metà del Novecento.


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