L’Acousmographe è un software sviluppato dai ricercatori del Groupe de Recherches Musicales (GRM) di Parigi dedicato alla rappresentazione grafica della musica elettronica. È stato pensato come strumento di supporto alla didattica per lo studio e l’analisi dei repertori elettroacustici. Sviluppato in tre versioni, nell’arco di oltre due decenni, è ancora oggi interessato da attività di ricerca e sviluppo. L’ultima versione rilasciata è la 3.6.
Cenni storici – Negli anni Novanta il progresso tecnologico mette a disposizione nuovi computer, di minore ingombro, dotati di prestazioni elevate ma a costi più contenuti. Questa nuova situazione si riflette anche nell’attività di ricerca del GRM di Pierre Schaeffer. Nel corso del decennio prenderanno forma importanti progetti quali il GRM TOOLS e il MIDIFORMER, entrambi orientati verso la composizione musicale attraverso il computer. Nello stesso periodo i ricercatori del GRM lavorano anche ad un altro progetto informatico, l’Acousmographe, che riflette altre problematiche relative alla musica elettronica.
Obiettivi – I ricercatori e i compositori che hanno frequentato l’ambiente del GRM si sono dedicati già dagli anni Cinquanta alle problematiche della trascrizione dei repertori musicali elettroacustici. Negli anni Settanta un primo importante traguardo è stato raggiunto da François Delalande e Jacques Vidal.[1] Negli anni Ottanta, con la disponibilità di strumenti informatici dalle maggiori prestazioni, si iniziò a valutare l’utilizzo del computer anche per questioni relative la trascrizione e l’analisi della musica elettronica. Il progetto dell’Acousmographe, avviato sul finire degli anni Ottanta, si inseriva così in un discorso di continuità rispetto alle ricerche svolte al GRM; nei decenni precedenti.
Acousmographe 1 – Nel 1988 la breve presenza al GRM di un esperto di grafica informatica quale Olivier Koechlin, spinse François Bayle a promuovere un progetto informatico per la rappresentazione grafica dei segnali sonori. Una prima versione fu sviluppata per computer Macintosh, integrato con il software HyperCard (poi divenuto Supercard) e implementato con le schede sonore Dyaxis della Studer e, nel 1989, con quelle Audiomedia della Digidesign.
La prima versione, denominata Acousmographe 1 a posteriori, benché si trattasse di uno strumento ancora molto limitato,ricevette numerosi apprezzamenti sia dai compositori sia dai musicologi. Tra questi ultimi anche François Delalande mostrò un atteggiamento positivo, sebbene la prima versione non ebbe mai una buona stabilizzazione. Anzi, l’instabilità del sistema era cosa abbastanza frequente, il rischio di perdere il lavoro svolto per ore era sempre possibile e questo creava un certo malumore. Allo stesso tempo, le potenzialità dell’Acousmographe erano evidenti a tutti. Rispetto a quelle successive la prima versione presentava un numero di funzionalità limitate: era possibile visualizzare i dati relativi all’ampiezza di un segnale oppure i dati della FFT. I due canali di un segnale stereo si potevano visualizzare in colori differenti,[2] l’utilizzo di strumenti di disegno standard della Apple consentiva la manipolazione dei materiali grafici e la loro esportazione in altri software per Mac.[3] Il software era stato predisposto con una libreria di simboli grafici, mentre le schede sonore servivano per l’ascolto dei materiali sonori rappresentati graficamente. Alla base del suo funzionamento, inoltre, vi era l’utilizzo del sonogramma, che veniva computato dalla CPU del computer. Benché già fornito di numerose funzionalità, a causa della sua instabilità, l’Acousmographe 1 non fu considerato altro che un prototipo, ma fornì le basi per i successivi sviluppi. L’Acousmographe 1 fu al centro delle attività del GRM dal 1989 al 1998 circa.
Acosumographe 2 – Verso la metà degli anni Novanta, il successo della prima versione, ma soprattutto i suoi limiti, motivarono la scelta di una versione rinnovata. In particolare si richiedeva l’adattamento dell’Acousmographe per l’ambiente PC oltre che Mac, per garantirne una migliore diffusione. Alla seconda versione, rilasciate nel 2004 e denominata Acousmographe 1.2 o più semplicemente Acousmographe 2, vi lavorarono Didier Bultiauw, Mathieu Reynaud e Jean-Baptiste Thiebaut (con la supervisione di Hugues Vinet e Emmanuel Favreau).[1] Tra le novità introdotte troviamo la possibilità di inserire marcatori e l’aggiunta di processi di analisi automatizzati.[1] Questa seconda versione, benché dotata di maggiori funzionalità, risultava piuttosto complessa nel suo utilizzo, inoltre non permetteva esportazioni in formato Flash e Quicktime. La ricerca sull’’Acousmographe 2 fu avviata già nel 1995 e la nuova versione fu utilizzata fino al 2003.[1]
Acousmographe 3 – A partire dalla fine del 2003 sono stati avviati i lavori per la realizzazione di una terza versione. La richiesta, in questo caso, giunse direttamente dal Ministero dell’Istruzione francese. Questa volta si tentava di dare all’Acousmographe una veste più commerciale, nel senso di una maggiore facilità d’uso visto che l’obbiettivo del Ministero era la diffusione dell’Acousmographe all’interno delle scuole come strumento didattico in grado di contribuire alla comprensione della musica. Rilasciata nel 2004, la nuova versione prevedeva la possibilità di visualizzazione della forma d’onda e la visualizzazione dello spettrogramma di un segnale sonoro, al fine di fornire i parametri relativi alla durata e alla frequenza. La nuova versione, a cui lavorarono Adrien Lefèvre con la supervisione di Yann Geslin e Emmanuel Favreau, che fu denominata semplicemente Acousmographe 3, doveva supportare l’analisi e la visualizzazione multi traccia. Si inserirono comandi per diversi livelli di zoom e si strutturò l’ambiente in maniera da consentire la visualizzazione contemporanea di più finestre di lavoro.[3]
SoundSpotter – Ancora oggi l’Acousmographe è uno strumento informatico su cui si concentrano ricerche finalizzate ad aumentarne e funzionalità. Per l’Acousmographe è stato sviluppato un plug-in denominato SoundSpotter, una serie di algoritmi che consentono di analizzare e comparare sezioni sonore partendo dall’analisi e il confronto delle rappresentazioni grafiche. Si tratta di un progetto avviato dall’Università di Hertfordshire con la supervisione di Christian Spevak.[4]
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