Music500


Il Music500 è un software musicale sviluppato da Miller Puckette nel 1983 al M.I.T. di Boston per il processore vettoriale AP500. La sua importanza si lega al fatto di essere l’antecedente del ben più noto Max/Msp.

Cenni storici – Il Music500, spesso indicato anche MUSIC 500, è un software musicale sviluppato al MIT di Boston da Miller Puckette nei primi anni Ottanta. Deve il suo nome al processore vettoriale Analogic AP500 per cui fu progettato e ai Music N sviluppati a partire dalla metà degli anni Cinquanta.[1] Al Music500, Miller Puckette iniziò a lavorarvi nel 1982. Il nuovo software fu terminato nel 1984.

Le novità – L’idea alla base della progettazione di questo nuovo software prevedeva un generale ripensamento di tutto il sistema di compilazione di un file orchestra di un comune Music N, oltre ad un ripensamento del rapporto tra la sezione orchestrale e quella di partitura. Anche il Music500, infatti, prevedeva un approccio alfanumerico per il suo utilizzo. La prima sostanziale novità, semmai, fu quella che consentiva di avviare nella sezione di partitura più processi di controllo simultaneamente aumentando così le potenzialità dello strumento informatico nei contesti dell’esecuzione e della composizione musicale.[2] Questa novità era, in realtà, una rielaborazione di un procedimento innovativo già introdotto da Max Mathews con RTSKED. Oltre questa sostanziale novità, va detto che il Music500 si presentava come un sistema aperto, capace di adattarsi alle diverse esigenze di un compositore.

I modelli – Il Music500 era strutturato con una sezione di controllo separata da quella dedicata alla sintesi. Il punto di riferimento da cui Puckette ricavò le strutture di controllo, lo abbiamo già accennato, fu RTSKED di Max Mathews. Il cuore pulsante di questo software, invece, su cui si basava l’intera sezione di elaborazione del segnale (a sua volta considerata come un processo), era ricavata dal Music 11 di Barry Vercoe su cui Puckette, come studente, si era largamente formato, arrivando perfino a collaborare per un progetto di emulatore in tempo reale del Music 11.

M – Un miglioramento nell’utilizzo del programma, che ricordiamo non prevedeva alcuna interfaccia grafica, fu approntato qualche anno dopo con la realizzazione del compilatore M che avrebbe dovuto portare il Music500 nella direzione del tempo reale. Nonostante ciò il Music500 non fu mai operativo in tempo reale restando confinato nell’ambito del tempo differito. Al di là di questi evidenti limiti, ciò che ha reso particolarmente significativa l’esperienza del Music500 è stato il fatto di aver rappresentato l’antecedente, il modello di riferimento per il successivo Max/Msp, oggi considerato tra i linguaggi di maggiore importanza nell’ambito della computer music e della multimedialità in genere.[3]

Per scrivere questa voce ho letto:

[1] Miller Puckette, MAX at Seventeen, Computer Music Journal, Vol. 26 [4], 2002.
[2] Miller Puckette, MUSIC500: a New Real-time Digital Synthesis System in Proceedings of International Computer Music Conference, Eastman School of Music, USA, 1983.
[3] Miller Puckette, The M Orchestra Language, Proceedings of International Computer Music Conference, Parigi, 1984.

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