Il Centre d’Études de Mathématique et Automatique Musicales, più semplicemente noto con la sigla CEMAMu, è un centro di ricerca sulla musica informatica fondato da Iannis Xenakis in collaborazione con docenti universitari rappresentati di alcune discipline tra di loro anche molto differenti, come l’estetica, la matematica, l’informatica, ma anche la filosofia e l’ingegneria elettronica.
Formalmente il CEMAMu è stato fondato nel 1972, tuttavia non è raro imbattersi in scritti che ne documentano l’esistenza già dalla seconda metà degli anni Sessanta. In realtà si tratta di una leggera confusione determinatasi in seguito alla formazione, nel 1966, di un gruppo informale a cui Xenakis attribuì il nome EMAMu, acronimo di Equipe de Mathématique et Automatique Musicales, che si può considerare come il primo stadio del CEMAMu, sulla cui nascita influì molto anche l’esperienza che Xenakis ebbe negli Stati Uniti con la fondazione, su sua richiesta, del Center for Mathematical and Automated Music.
Il CEMAMu si occupava di ricerca e fin dai primi anni aveva fissato una serie di obbiettivi che stabilivano per l’istituto parigino uno specifico indirizzo operativo:
1. Favorire la ricerca sulla composizione musicale e visiva attraverso discipline quali matematica, tecnologia ed altre scienze;
2. Realizzare strumenti o software basati sul principio espresso al punto 1;
3. Stimolare la composizione di nuove opere musicali;
4. Divulgare le ricerche e le scoperte del CEMAMu tra un pubblico molto trasversale, senza alcuna discriminazione estetica o professionale;
5. Sviluppo di una nuova pedagogia, conforme all’attività svolta al CEMAMu.
Il punto più alto di tutta questa ricerca sarà raggiunto nel 1975 circa, con la realizzazione del primo prototipo dell’UPIC, un sistema informatico per comporre musica in maniera grafica, uno strumento che ebbe grande fortuna e che realizzava appieno gli obbiettivi del CEMAMu.
Per dare un supporto concreto alla divulgazione dell”Upic, nel 1985 fu istituito Les Ateliers Upic. Durante i primi anni le due realtà, quella del CEMAMu e quella dell’Ateliers, si presentavano come entità distinte, ma nel corso degli anni l’attività del CEMAMu fu integrata sempre più in quella dell’Ateliers Upic, fino a dissolversi in quest’ultimo, il quale a sua volta si trasformò in CCMIX.
Per scrivere quest’articolo ho letto:
Colyer, Cornelia; Studio Report: Centre d’Études de Mathématique et Automatique Musicales, Proceedings of International Computer Music Conference, Den Haag 1986, pp. 317 – 319.
Restagno, Enzo (a cura di); Xenakis, EDT, Torino 1988.
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