Che ve ne pare di poter avere la possibilità di utilizzare delle registrazioni di strumenti tradizionali realizzate dagli esecutori di una delle più prestigiose orchestre al mondo?
Da oggi è possibile, e gratis. Non è l’ennesimo slogan pubblicitario ma è la pura e semplice verità. Il progetto si chiama Make Music ed è stato ideato e realizzato dalla Philharmonia Orchestra che ha reso disponibile in forma gratuita e a chiunque ne voglia fare uso, delle registrazioni di strumenti tradizionali.
Non è cosa da poco, dal momento che la Philharmonia Orchestra è, come dicevo, tra le più importanti compagini orchestrali al mondo, con esecutori di alto livello ed una storia di tutto rispetto, come i nomi di coloro che negli anni hanno avuto il piacere di dirigerla dal vivo.
La Philharmonia Orchestra nasce nel 1945, fondata con lo scopo di realizzare l’orchestra sinfonica della EMI, tanto che il suo fondatore fu proprio Walter Legge, in quegli anni il produttore della famosa etichetta londinese.
Non possiamo non citare alcuni dei tanti nomi che si sono alternati alla direzione di questa orchestra: Wilhelm Furtwängler e Arturo Toscanini tanto per cominciare, poi Richard Strauss, Herbert Von Karajan, Vladimir Ashkenazy, Giuseppe Sinopoli, Riccardo Muti, e tanti altri. Oggi (Ottobre, 2013) la dirige il compositore finlandese Esa-Pekka Salonen.
Insomma, è evidente che le più grandi personalità musicali del secolo scorso – e non solo – hanno messo piede sulla pedana della Philharmonia.
La qualità e la storia di questa orchestra sono senza dubbio un valore aggiunto per questo progetto che può rivelarsi funzionale a diversi scopi. Dopo questi brevi cenni storici torniamo infatti al motivo di quest’articolo.
Make Music è una raccolta di registrazioni eseguite per ciascuno degli strumenti che costituiscono la Philharmonia Orchestra. La cosa interessante è il numero e la tipologia di registrazioni che sono state eseguite per ogni strumento. Infatti, dopo aver selezionato dal menù a tendina lo strumento desiderato, vi trovate di fronte un elenco piuttosto lungo di loop da poter ascoltare e scaricare. Suddivisi in base alla lunghezza (breve, lungo, brevissimo, frase, ecc.), alle altezze, alla dinamica (forte, fortissimo, piano, ecc.) oppure in base all’articolazione (normale, legato, trillo, staccato, ecc.).
Insomma, per ogni gusto e per ogni uso. E non ci sono vincoli. Le registrazioni infatti sono disponibili in base alla licenza Creative-Commons 3.0, cioè è possibile utilizzare il materiale anche per realizzare nuovi lavori musicali che verranno poi commercializzati. C’è solo un limite imposto: non è possibile vendere le registrazioni della Philharmonia Orchestra come fossero parte di una libreria di suoni per strumenti virtuali. Per impedire che le case produttrici di software possano lucrare su questo materiale sonoro gratuito.
In effetti quali sono gli usi che si potrebbero fare di questo prezioso materiale? È stata la prima domanda che mi sono posto quando sono capitato sulla pagina di Make Music. Innanzitutto ho pensato di utilizzare i loop per qualche mio lavoro originale, certo aggiungendo degli effetti, ruotando qualche manopola, alzando e abbassando un paio di fader e così via. Beh, al momento niente di interessante, magari l’ispirazione giusta deve ancora arrivare.
In realtà, ancor prima di alzare il terzo fader, mi ha intrigato l’idea di poter usare il materiale sonoro a scopi didattici, del resto visto visto il prestigio, la storia, quindi i numerosi collegamenti che si potrebbero fare partendo dalla Philharmonia Orchestra, possiamo dire che i contenuti testuali e verbali di un’ipotetica lezione non mancherebbero. Anzi.
La mia intenzione, tuttavia, era quella di integrare didatticamente soprattutto i campioni sonori. Così mi sono procurato una bella immagine che illustra gli strumenti e la loro disposizione in orchestra ed ho pensato, dopo aver scaricato i loop di Make Music, di collegare i suoni alle immagini, in maniera che sia possibile attuare un approccio visivo ed uditivo.
Il risultato finale – sia chiaro: solo un abbozzo! – è stato questo (muovete il mouse sull’immagine per visualizzare i link cliccabili):
Passando con il mouse potete vedere che ho inserito i nomi degli strumenti anche in inglese, del resto è importante conoscere anche la corretta definizione anglosassone. Inoltre se l’immagine la caricate su un tablet la potete utilizzare anche con i bambini che sicuramente si divertiranno a cliccare sui puntini colorati per ascoltare dei suoni (pianoforte-arpa-vibrafono non sono registrazioni della Philharmonia Orchestra).
L’obbiettivo di quest’articolo era quello di illustrare come in rete sia possibile trovare delle risorse di ottima qualità che è possibile riutilizzare per scopi e contesti molto differenti. Con l’immagine degli strumenti e i suoni di Make Music ho voluto offrire uno spunto, un’idea di partenza. Avrei potuto allargare il numero degli strumenti, vista la disponibilità dei loop, oppure evidenziare le differenze timbriche in base alla nota suonata o anche utilizzare delle foto piuttosto che delle riproduzioni grafiche. La prossima volta, magari.
Suggerimenti?
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