iGendyn è un’app musicale realizzata in base ad un processo stocastico chiamato GENeral DYNamic, ideato da Iannis Xenakis nei primi anni Novanta.
Nei primi anni Novanta il compositore Iannis Xenakis sviluppa ulteriormente il suo approccio stocastico alla composizione musicale attraverso l’ideazione di un nuovo algoritmo di sintesi che il compositore di origini greche chiama general dynamic stochastic synthesis e che implementa in un software chiamato GENDY, acronimo di GENeration DYnamic. Questo software è stato utilizzato da Xenakis per la realizzazione di due lavori quali Gendyn 301 e Gendyn 3, di cui parlo anche in questa recesione.
Non voglio entrare nel merito di questioni tecniche e nemmeno spostare lontano il discorso soffermandomi troppo su Xenakis ma volevo soltanto ricordare le nobili origini culturali di questa applicazione per dispositivi iOS progettata da Nick Collins, dell’Università di Durham, autore tra le altre cose anche di un recente libro sulla musica elettronica.
iGendyn è un sintetizzatore di suoni che risponde al multitouch e al sensore dell’accelerometro. Consente la sintesi simultanea di tre voci e tiene conto del movimento nello spazio del dispositivo. Chiaro che il metodo di sintesi adottato si basa sull’algoritmo sviluppato da Xenakis.
Premendo sullo schermo del vostro iphone potete controllare il volume del segnale (agendo sull’asse delle x) e sulla frequenza dei suoni (agendo sull’asse delle y).
Utilizzando quest’applicazione è molto importante fare attenzione a come tenete il vostro smartphone. In effetti il corretto utilizzo di iGendyn necessita di tenere l’iphone piatto di fronte a noi con il bordo lungo che si allontana dal corpo. In questo modo con il movimento dell’iphone potremo sfruttare le caratteristiche dell’accelerometro e controllare altre qualità sonore come il range di frequenze, ad esempio.
Con un doppio touch si entra nel menù funzioni dove è possibile effettuare alcune modifiche come il tipo di algoritmo utilizzato, o i parametri relativi ai punti di controllo.
Cosa sono i punti di controllo? La parte più interessante di tutto il metodo di sintesi. Sostanzialmente immaginate di dover disegnare delle forme d’onda avendo a disposizione un certo numero di punti di ancoraggio la cui posizione però viene aggiornata ad ogni ciclo d’onda in base ad una distribuzione probabilistica. Difficile da capire? Figuratevi da spiegare!
Il mio consiglio è: prendete il vostro iPhone, andate alla pagina di iGendyn dell’Apple Store, scaricate l’applicazione – che è gratis – installatela e provate. Molto più semplice, no?
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