M è un software sviluppato da Miller Puckette nel 1984 al MIT di Boston. Era stato ideato come una sorta di plug-in del Music500, dal momento che il suo compito era di facilitare la scrittura della sezione orchestrale.

Cenni storici – Nei primi anni Ottanta, quando ancora Puckette si stava formando al MIT di Boston, sviluppò un nuovo software musicale chiamato Music500, l’antecedente del più famoso Max/Msp. Il punto di partenza per la realizzazione del Music500, così come del resto punto di riferimento per la realizzazione di M, fu la famiglia di linguaggi comunemente nota con il nome di Music N. M fu sviluppato da Miller Puckette nel 1984 circa, al MIT di Boston. M completava l’intero lavoro condotto per la realizzazione del Music500 a cui questo software si legava in quanto era stato pensato per facilitare la scrittura della parte orchestrale del precedente software.

Orchestra/Score – L’approccio alla composizione musicale offerto dai Music N, basato su una suddivisione tra la parte di elaborazione e una parte, potremmo dire, esecutiva non è rifiutato in senso assoluto da Miller Puckette il quale riteneva che, semmai, bisognava portarlo ad una evoluzione tecnologica se si voleva rendere il computer uno strumento musicale efficiente anche in tempo reale.

M – M rappresenta, fattivamente, proprio questo tentativo di raccogliere l’eredità dei software precedenti attraverso la realizzazione di una tecnologia avanzata che, nello specifico, avrebbe dovuto consentire una gestione più efficiente dei dati presenti nella sezione orchestrale. Per questo motivo M viene ricordato come un Orchestra Language, il linguaggio per orchestra dedicato al Music500. Analizzando il codice scritto gestito da M si capisce di come le differenze rispetto alla sintassi dei Music N siano minime, del resto bisogna fare due osservazioni: innanzitutto il modello di riferimento nella progettazione di questo software è il Music 11, in secondo luogo anche M, come i Music N, si basava su un approccio alfanumerico.[1] Benché interessato ancora da limiti importanti, è possibile rintracciare in questo software già degli elementi contenuti poi in Max/Msp.

Per scrivere questa voce ho letto:

[1] Miller Puckette, The M Orchestra Language, Proceedings of International Computer Music Conference, Parigi, 1984.

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