Patcher è un’interfaccia grafica sviluppata da Miller Puckette per il controllo e la gestione di Max/Msp. Consentiva la creazione di patch per la sintesi o il controllo di dispositivi semplicemente muovendo degli oggetti grafici nell’area di lavoro.
Cenni storici – Dopo aver completato Max/Msp, Miller Puckette continua a lavorare su altri software che avrebbero potuto rendere ancora più efficiente il software che aveva raccolto l’eredità del Music500. Patcher si inserisce proprio in questo filone di miglioramento di Max. Patcher è stato realizzato da Puckette nel 1988, quando ormai era stanziato all’Ircam già da tre anni. Sostanzialmente è possibile sostenere che Patcher completa il lavoro su Max/Msp che proprio a partire dai primi anni Novanta inizia ad essere commercializzato tramite la Opcode Systems.
Caratteristiche – Patcher era stato ideato per comporre musica con il computer in tempo reale, nello specifico era stato progettato per un utilizzo combinato di un computer e di un sintetizzatore controllabile via MIDI. È ovvio che l’ambiente per cui fu progettato prevedeva la presenza di Max, anzi il suo scopo era proprio quello di consentire la gestione e il controllo di oggetti in Max/Msp.
GUI – In sostanza, Patcher restituisce a Max quell’approccio grafico che oggi gli utenti di questo linguaggio conoscono di abitudine, secondo una simbolizzazione altrettanto nota. Ecco allora che Patcher consentiva di sviluppare, grazie a Max/Msp, i propri strumenti informatici (sia che fossero algoritmi di sintesi o di controllo) semplicemente muovendo degli oggetti grafici nell’area di lavoro, collegandoli tra di loro attraverso le linee di ingresso e di uscita, realizzando così della patch, come del resto è facile capire osservando l’immagine riportata di seguito. Si trattava, sostanzialmente, della resa in forma grafica di quel sistema di UG che i Music N avevano introdotto in forma testuale.
Conclusioni – A proposito di Patcher è doveroso fare una precisazione: parlando di Max/Msp alcune fonti, in particolare nel web, ne parlano come del diretto antecedente di questo software, in realtà dalla lettura dell’intervento di Miller Puckette alla conferenza di Colonia nel 1988 si capisce chiaramente che il software fu sviluppato per completare le funzionalità di Max, che del resto era stato presentato circa tre anni prima.[1]
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