Giuseppe Ielasi – Aix

Titolo: Aix
Autore: Giuseppe Ielasi
Etichetta: 12k
Anno: 2009
Tracce: 9
Durata: 0:31.23
Voto: 8/10

La prima impressione che si ricava dall’ascolto di Aix, per chi conosce la discografia del compositore milanese, è che quest’album chiude un ciclo, avviato con i due lavori precedenti, August (2007) e Stunt (2008), quest’ultimo è un EP.

In verità del primo dei due resta ben poco, perché la scrittura per fasci di suoni e i droni presentati nel ricco repertorio sonoro di August, viene sgretolata nel ritmico frammentario assemblaggio di micro campioni che costituisce la peculiarità più evidente di Aix. Più diretto, invece, il rapporto di continuità con Stunt, rispetto al quale l’album del 2009 pare svolgere un lavoro di condensazione, andando a distillarne gli elementi in tracce di raffinata essenzialità.

Non so quanto sia corretto parlare di tracce, nel caso di Aix, visto che l’autore stesso ha preferito non dare alcun titolo ai 9 brani che compongono l’intero lavoro, prediligendo semplicemente l’espressione parti. E devo dire che mi sembra una scelta molto adatta, poiché quest’album pare costituito non da brani isolati ma piuttosto da 9 momenti che appartengono ad un unico percorso, musicale e sonoro, di grande omogeneità.

Personalmente, dopo il primo ascolto, dal quale sono passati diversi anni, rimasi profondamente colpito dal senso di instabilità che scaturisce da questo lavoro; un’instabilità che si determina attraverso una continua interruzione delle azioni di sviluppo degli elementi ritmici e sonori, determinando così uno stile molto particolare ed interessante.

Ne consegue una scrittura musicale frammentata dove le strutture complesse delle nove parti di Aix prendono forma attraverso il paziente assemblaggio e l’accostamento di micro campioni. Inoltre si può notare come in questo lavoro si enfatizza l’aspetto ritmico ma contemporaneamente sono valorizzati gli inserti sonori e le parti più propriamente melodiche.

Del resto Ielasi lavora su un variegato campionario di soluzioni sonore, alcune difficilmente identificabili che si affiancano ad inserti di pianoforte, evocazioni organistiche, campionamenti di percussioni, per finire sul suo strumento di formazione, la chitarra, e con il recupero della tradizione folkloristica con i campionamenti del marranzano nella terza parte dell’album.

Le nove parti di Aix si realizzano per lo più nel registro medio acuto; con l’unica eccezione della parte 5, energizzata da una spessa linea di basso. La chitarra è protagonista nella parte 8, con un giro melodico breve quanto evocativo, a cui da supporto un campionamento di tromba, per quella che è una delle tracce più riuscite di tutto l’album.

Altrettanto riuscita la parte 3, che in poco più di tre minuti riesce a condensare un variegato universo di suoni che attinge dalla tradizione e dalla contemporaneità, giocando sempre con questa apparente incompiutezza dei micro campionamenti.

La chiusura di Aix è affidata ad una traccia che per alcuni aspetti si distingue rispetto alle altre, soprattutto per via di un mascheramento dello strumento elettronico che appare più nascosto, camuffato dietro i campionamenti di strumenti tradizionali; la parte 9 è una traccia di raccoglimento, che invita al defaticamento, prima del silenzio.

Aix è un lavoro di notevole compostezza; un’opera in cui la rigidità dello strumento elettronico, digitale per di più, non impedisce il propagarsi di un’atmosfera calda, su cui influiscono le parti improvvisate e l’esecuzione in tempo reale. Un bellissimo lavoro in cui si esprime una grande contemporaneità.

Un consiglio: per poter apprezzare appieno gli innumerevoli dettagli e le sfumature sonore di questo lavoro, sarebbe necessario un buon impianto di diffusione, o almeno una buona dose di volume.


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