Il MusBox è un compilatore in grado di leggere file di partiture da convertire in sequenze di comandi per il controllo del sintetizzatore digitale Samson Box. È stato sviluppato da Gareth Loy del Computer Audio Research Laboratory.

Cenni storici – Sul finire degli anni Settanta il CCRMA (Center for Computer Research in Music and Acoustic) dell’Università di Stanford acquisì il sintetizzatore digitale Samson Box, costruito da Peter Samson. Trattandosi di un sintetizzatore interfacciato con un computer, si svilupparono anche dei software per l’elaborazione del suono o per il controllo del sintetizzatore. A quest’ultima categoria appartiene il MusBox, sviluppato in linguaggio SAIL nel 1981 da Gareth Loy del CARL (Computer Audio Research Laboratory) dell’Università della California di San Diego.

Funzionamento – Per quanto riguarda il Samson Box, oltre alla programmazione degli algoritmi di sintesi, il computer era utilizzato anche per la stesura del file di partitura e, ovviamente, per il controllo del sintetizzatore. Il sistema di scrittura della partitura adottato al CCRMA era del tutto simile a quello adottato con il Music V, a parte qualche modifica tesa ad aggiungere funzionalità. Una volta preparato il file di partitura, l’utente del SAMSON BOX poteva leggerlo attraverso il software di Gareth Loy. Il MusBox a questo punto eseguiva una conversione della lista di note compilate per ottenere un output costituito da sequenze di comandi ordinati in senso temporale. Va ricordato che tra i programmi con cui il MusBox era in grado di interfacciarsi c’era anche PLA, un software di supporto alla scrittura di partiture informatiche realizzato sempre al CCRMA da Bill Schottstaedt.[1]

Tempo reale/Tempo differito – Attraverso dei software dedicati, il sintetizzatore Samson Box poteva essere utilizzato in tempo reale. Interfacciandosi con questi programmi, la sequenza di comandi ottenuta con il MusBox consentiva a sua volta il controllo dal vivo del sintetizzatore. Ciò che invece il MusBox non era in grado di fare in tempo reale, non per un proprio limite, era la conversione del file di partitura, in quanto non era possibile generare dal vivo partiture di note, per via delle eccessive risorse che quest’operazione avrebbe richiesto.[2]

Composizioni – A discapito di ciò, va detto che il MusBox, insieme al Samson Box (e ad altri software), è stato utilizzato per la realizzazione di diverse composizioni, alcune anche di pregio come testimoniato dalla raccolta Dinosaur Music.

Eredità – Il MusBox, in seguito, ha continuato ad alimentare il lavoro svolto da Gareth Loy per lo sviluppo di software per la computer music. Qualche anno dopo, infatti, Loy ha realizzato un software chiamato PLAYER, per il quale riutilizzò delle funzionalità sviluppate per diversi altri software come 4CED, Pla, SCORE e, ovviamente, MusBox.[3]

Per scrivere questa voce ho letto:

[1] Bill Schottstaedt, PLA: A Composer’s Idea of a Language in The Music Machine, a cura di Curtis Roads, The MIT Press.
[2] Gareth Loy, Notes on the Implementation of MUSBOX: a Compiler for the System Concepts Digital Synthesizer, Computer Music Journal, Vol. 5 [1], 1981.
[3] An Experimental Music Composition Language with Realtime Capabilities, Proceedings of International Computer Music Conference, Rochester, USA, 1983.

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