Quest’edizione su LP della Nonesuch Records si può considerare tra le prime raccolte di lavori realizzati per mezzo del computer, la quale di qualche anno la storica raccolta Music From Mathematics firmata Decca. Se quest’ultima riuniva alcuni lavori, storici, realizzati ai laboratori Bell, la raccolta della Nonesuch ne riunisce altri cinque realizzati tra Princeton e la Columbia attraverso i convertitori DAC dei laboratori Bell, gli unici in quegli a possedere tali dispositivi.
Il primo brano della raccolta è una breve sequenza realizzata da James Randall nel 1964: Quartets in Paris che si caratterizza per l’uso simultaneo di due linee melodiche strutturate attraverso l’imposizione di due tempi differenti (un 7/6 e un 5/9), in un contesto timbrico che manifesta una certa datazione.
Di qualche anno successivo è la seconda traccia di questo LP, Quartersines (1969), che ha l’aspetto di uno studio basato su una breve sequenza monofonica ottenuta attraverso l’uso di onde sinusoidali.
Decisamente più elaborato è il successivo brano, Mudgett, Monologues For a Mass Murderer (1965), strutturato in due parti denominate Electronic Prelude, della durata di circa tre minuti, e Toronto, che vede la presenza della voce di soprano di Melinda Kessler. Si tratta di un lavoro commissionato dalla Fromm Foundation nell’agosto del 1965, e basato sull’orrenda vicenda di Herman Webster Mudgett, conosciuto anche con il nome di Dott. Holmes, divenuto purtroppo famoso come assassino seriale negli Stati Uniti di fine ottocento, poi morto impiccato per condanna a morte nel 1896. Le due parti sopra menzionate sono accostate in maniera piuttosto netta, senza alcuna mediazione sonora. La parte testuale narra quattro episodi della vita di questo folle sanguinario. Il titolo Toronto è legato al nome della città dove Mudgett assassinò due bambini.
Il primo brano del lato B è invece Synthesism (1969) di Barry Vercoe, molto noto nell’ambiente informatico per i lavori svolti come sviluppatore di software e sistemi per la computer music tra i quali citiamo il Synthetic Performer, il Music 360, il Music 11 e, in particolare, Csound. Presentato dall’autore come uno studio sui suoni generati attraverso il computer, Synthesism fu realizzato con il Music 360 e si presenta con delle soluzioni timbriche molto interessanti per il 1969; del resto il Music 360 era considerato uno strumento molto potente per l’epoca.
La raccolta si chiude con quello che probabilmente è il brano più interessante di questa pubblicazione: Changes (1970) del compositore americano Charles Dodge, particolarmente attivo nell’ambito della musica digitale. Questo lavoro è costituto da tre elementi fondamentali: accordi, linee melodiche ed elementi percussivi. Gli accordi suonano segmenti dodecafonici di 3 o 6 note ricavati da una serie di partenza; alla fine dell’intero brano sarà possibile ascoltare 48 differenti segmenti. Questi segmenti costituiscono il materiale di base a cui attingono sia gli elementi percussivi, che duplicato il contenuto frequenziale dei segmenti seriali, sia le linee melodiche, le quali eseguono anch’esse segmenti di sei note.
Benchè non siano molti i brani presenti in questa raccolta – tant’è che la durata complessiva è di poco superiore alla mezz’ora – l’album prodotto dalla Nonesuch risulta comunque molto interessante, sia da un punto di vista estetico per le qualità timbriche dei tre brani che si presentano come compiuti, finiti; sia anche per il valore storico dei due lavori di James Randall che appaiono evidentemente confinati nell’ambito della sperimentazione.
Titolo: Computer Music
Autori: Vari
Etichetta: Nonesuch
Anno: 1969
Durata: 00:36.01
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