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AA. VV. – The Historical CD of Digital Sounds Synthesis

Titolo: The Historical CD of Digital Sounds Synthesis
Autori: Vari
Etichetta: Wergo
Anno: 1995
Durata: 66:04
Collana: Computer Music Currents Vol. 13

Una compilation che raccoglie i primi esperimenti musicali realizzati con il computer tra la seconda metà degli anni Cinquanta e la prima metà degli anni Sessanta.

Per coloro che nutrono interesse verso la storia e gli sviluppi della musica elettronica, questa raccolta pubblicata dalla Wergo rappresenta un preziosa edizione, capace di mettere assieme in un unico CD praticamente tutti i primi esperimenti di computer music condotti ai laboratori Bell a partire dalla metà degli anni Cinquanta.

Oltre alla nutrita raccolta di esperimenti musicali questo CD è arricchito da un voluminoso libretto di oltre 250 pagine che includono alcuni articoli storici di presentazione del lavoro svolto nel New Jersey a partire dal 1957. Ma andiamo con ordine.

Tracce:
 1. Newman Guttman - The SIlver Scale
 2. Newman Guttman - Pitch Variations
 3. John Pierce - Stochatta
 4. Max Mathews - Numerology
 5. Max Mathews - The Second Law
 6. Max Mathews - Bicycle Built for Two
 7. David Lewin - Study No.1
 8. David Lewin - Study No.2
 9. John Pierce - Variations in Timbre and Attack
10. John Pierce - Sea Sounds
11. Max Mathews - Masquerades
12. James Tenney - Dialogue
13. Ercolino Ferretti - Pipe and Drum
14. Ercolino Ferretti - Trio
15. James Randall - Mudgett, Monologues for a Mass Murdered
16. Max Mathews - International Lullaby
17. John Pierce - Eight-Tone Canon
18 - 45. Sound Examples of Jean-Claude Risset's Introductory Catalogue of Computer SYnthesized Sounds

I brani raccolti in questo CD sono stati realizzati tutti tra il 1957 e il 1965; 17 tracce di varie personalità che in un modo o nell’altro hanno contribuito alla nascita della computer music. Troviamo gli esperimenti di Max Mathews, notoriamente ricordato come il padre della musica informatica, poi quelli di John Pierce, James Randall, David Lewin ed anche Ercolino Ferretti.

Tra quelli citati poc’anzi, gli esperimenti più interessanti sono quelli di Ercolino Ferretti, che sottolineò più volte come Trio (1965) e Pipe and Drum (1963) fossero solo dei prodotti di un’attività sperimentale, anche se colpiscono per la loro resa sonora. Ferretti negli anni Settanta ha dato un contributo importante alla Computer Music insieme a Vladimir Ussachevsky.

Tra gli esperimenti presenti in questa raccolta, molti dei quali già presenti nella raccolta Music from Mathematics, vi è sicuramente The Silver Scale (1957) di Newman Guttman. Nulla più di 17 secondi di suoni in verità, tuttavia l’interesse verso questa traccia è di carattere storico, essendo il primo lavoro musicale sintetizzato ai Bell Labs attraverso un computer, ed anche uno dei primi al mondo.

Tra le altre tracce vale la pena segnalare anche Dialogue (1963) di James Tenney che fu uno dei primi compositori professionisti a visitare i Bell Labs e a collaborare con Max Mathews. Dialogue è un brano per due voci: una linea melodica e una traccia di rumore. La frequenza e la durata per ciascuna delle due voci avviene mediante selezione automatica e casuale eseguita dal computer, sulla base di regole preimpostate dal compositore.

Se siete curiosi di ascoltare anche le altre tracce sperimentali presenti in questa raccolta lo potete fare attraverso il canale You Tube di musicainformatica.

Le 17 tracce di esperimenti musicali realizzati con il computer in realtà non esauriscono le tracce presenti nel CD. In effetti dalla 17 alla 45 troviamo una serie di esempi musicali che supportano il Catalogo di suoni sintetizzati al computer scritto da Jean-Claude Risset.

In effetti avevo accennato al fatto che questa edizione è arricchita da un corposo libretto, dove è possibile trovare la riedizione di An Introductory Catalogue of Computer Synthesized Sounds che il compositore e ricercatore francese scrisse nel 1969 in seguito alla sua esperienza ai laboratori Bell. Si tratta di un catalogo di esempi sonori realizzati attraverso il software Music V, esempi che avevano lo scopo di illustrare come fosse possibile ottenere con il computer determinate sonorità, effetti o soluzioni timbriche. Infatti oltre agli esempi da ascoltare, all’interno del catalogo cartaceo sono riportati i diagrammi di flusso e il codice listato del Music V per ciascuno dei suoni presenti in raccolta. Oggi si tratta di un’interessante documento storico ma in quegli anni si trattava di una vera e propria libreria di suoni, come quelle che ancora oggi utilizziamo con i moderni software.

Di questa pubblicazione si trova in rete una versione tradotta in italiano che potete scaricare direttamente da qui.

Il libretto non si esaurisce con il catalogo di Jean-Claude Risset ma, come accennavo in precedenza, raccoglie alcuni articoli di notevole interesse. Innanzitutto un memoriale di John Pierce che ripercorre quegli anni di ricerca sperimentale, annotando i tanti personaggi che a vario titolo contribuirono alla nascita o allo sviluppo della computer music. Il titolo è Recollections by John Pierce, che è una versione aggiornata ed ampliata di una precedente versione pubblicata nel 1991 sul Computer Music Journal con il titolo di Recollections with John Robinson Pierce.

In successione possiamo trovare una serie di articoli anch’essi già pubblicati in altre edizioni ma in alcuni casi difficili da reperire. Il primo articolo è Generation of Music by a Digital Computer di Max Mathews e Newman Guttman, originariamente presentato al Terzo Congresso di Acustica di Stoccarda del 1959. Si tratta del primo articolo divulgativo scritto dopo gli esperimenti del 1957.

Altrettanto interessanti, oltre che difficilmente reperibili al di fuori di poche biblioteche, sono i due articoli che originariamente furono presentati in occasione degli incontri di Gravesano sulla musica elettronica, organizzati da Hermann Scherchen nella sua villa in Svizzera. Gli interventi erano pubblicati in una rivista intitolata Gravesaner Blätter. Nel 1962 e nel 1965 fu presente anche lo staff dei Bell Labs i quali nel primo anno presentarono un intervento intitolato Musical Sounds from Digital Computers, firmato da Max Mathews, John Pierce e Newman Guttman; mentre nel ’65 presentarono l’articolo Further Experiments on the Use of the Computer in Connection with Music, a firma di Mathews e Jean-Claude RIsset.

L’ultima ristampa presente nel libretto di questo CD è particolarmente significativa in quanto si tratta dell’articolo The Digital Computer as a Musical Instrument, pubblicato per la prima volta sulla rivista Science nel 1963. Con quell’articolo, Max Mathews presentava ad un pubblico più vasto gli esperimenti di computer music condotti ai Bell Labs, spiegando dettagliatamente quale fosse la tecnologia che consentiva di generare musica attraverso un computer. Simbolicamente quest’articolo porta la computer music al di fuori delle stanze dei laboratori di ricerca, avviando una fase di maggiore apertura verso l’esterno, verso coloro interessati all’uso musicale della tecnologia informatica. Se avete voglia di leggere le due paginette di questo articolo lo potete trovare cliccando qui.


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