Titolo: Elements of Computer Music
Autore: Richard Moore
Edizione: Prentice-Hall
Anno: 1990
Pagine: 560
Il libro di Richard Moore è tra i testi fondamentali per quanto riguarda i tanti aspetti concernenti l’audio digitale. Caratterizzato da una estrema chiarezza espositiva, questo libro vuole essere un’introduzione di base, come ci dice anche il titolo, ai tanti aspetti che riguardano il fare musica con il computer. Attraverso i suoi cinque capitoli e quattro corpose appendici, Moore affronta numerose tematiche di natura sia scientifica che prettamente musicale.
Come avviene in altri testi legati alla computer music, anche il manuale di Richard Moore si lega all’utilizzo di un linguaggio o di un software specifico. In questo caso il riferimento è a Cmusic, un linguaggio della famiglia dei Music N che è stato sviluppato dallo stesso autore per il Sistema CARL al Computer Audio Research Laboratory di San Diego, durante i primi anni Ottanta. Cmusic, quindi, è il software di riferimento per i numerosi esempi che l’autore svolge all’interno della propria pubblicazione.
Dopo il primo capitolo, di natura introduttiva, Elements of Computer Music affronta più da vicino i diversi aspetti relativi alla sintesi digitale. Nel secondo capitolo, infatti, si parla della digitalizzazione del suono, della sua rappresentazione, delle caratteristiche dei filtri e della misurazione dello spettro, sempre in un ottica informatica.
Nel terzo capitolo sono esplicitate alcune fondamentali tecniche di sintesi come quella additiva, sottrattiva e per modelli fisici. Moore riporta degli esempi di implementazione di queste tecniche attraverso l’utilizzo di Cmusic. Il quarto capitolo, invece, riguarda le diverse tecniche di spazializzazione e, più in generale, il comportamento del suono nello spazio, per questo motivo si parla anche di eco e riverbero.
Il quarto capitolo, quello conclusivo, affronta la questione dei diversi approcci compositivi. Le tematiche affrontate vanno dalle applicazioni dei processi Markoviani all’utilizzo del calcolo delle probabilità, dall’utilizzo in musica di tecniche randomiche alla composizione algoritmica.
Il volume si chiude con una serie di quattro appendici che si possono considerare come delle utilità per il compositore di computer musica. Ad esclusione di quella dedicata a Cmusic e alle caratteristiche sintattiche e tecniche del linguaggio, le altre riguardano aspetti molto più generali, quali le diverse tipologie di accordatura e le principali nozioni matematiche e algebriche utili in ambito informatico. Rispetto a quest’ultimo punto va detto che tutto il testo e costantemente intriso di matematica, seppur affrontata con una capacità espositiva di estrema comprensibilità.
Per questa sua grande chiarezza espositiva, Elements of Computer Music è un libro consigliato anche a coloro che si avvicinano per la prima volta alla disciplina, offrendosi come valido strumento di orientamento pur caratterizzandosi con una stesura che, nella sua semplicità, risulta molto dettagliata e professionale.
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