Il Mus10 è un software per la computer music appartenente alla famiglia dei Music N. è stato sviluppato a Stanford sul finire degli anni Settanta da Leland Smith.

Cenni storici – Nel 1972 Leland Smith lavorò, in collaborazione con John Chowning e James Moorer, alla realizzazione di Score, un programma ideato per la generazione di partiture in formato compatibile con diversi software della famiglia Music N, come il Music 10 o il Music IV e il Music V di Max Mathews. Qualche anno dopo, Smith inizia a lavorare su un nuovo software che chiamò Mus10, anch’esso appartenente alla famiglia dei Music N.[1]

Modelli di riferimento – Realizzato in collaborazione con John Tovar, il Mus10, che nel nome stringeva un rapporto con il vicino Music 10 di Chowning, fu ideato prendendo spunto sia dal Music IV che dal Music V. Di quest’ultimo conservava, integralmente, diverse Unità Generatrici tanto da potersi considerare quasi come un aggiornamento del suo predecessore. Il rapporto con il Music IV, invece, fu mediato da altri software. Innanzitutto dal Muscmp, un software sviluppato anch’esso a Stanford, e poi dal Music IVBF da cui i ricercatori ricavarono altre Unità Generatrici. Il Mus10 fu completato nel 1977 e reso funzionante sui computer DEC KL-10 degli Stanford Artificial Intelligence Laboratory.

Novità – Una prima novità, rispetto agli altri Music N, fu l’adozione del linguaggio Algol, attraverso cui si definirono operazioni dedicate alla sintesi dei suoni. Tra le altre novità, invece, vi è il tentativo di riunire in un unico ambiente di lavoro più funzionalità possibili utili, in diverso modi, alla composizione e l’esecuzione di musica informatica. Smith e Tovar, così, affiancarono il Mus10 con programmi quali EDSND, dedicato all’editing, al filtraggio e all’analisi del materiale sonoro, e Score, utile per la generazione di partiture. Si può dire, dunque, che attraverso il Mus10 si realizzò un ambiente di lavoro simile a quello che, in una forma più complessa, fu realizzato qualche anno dopo con Cmusic all’interno del Sistema CARL.

Per scrivere questa voce ho letto:

[1] Alex Di Nunzio, Genesi, sviluppo e diffusione del software Music N nella storia della composizione musicale, Tesi di laurea, Università di Bologna: D.A.M.S. Musica, 2010.

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