Il Music II è uno software per la sintesi dei suoni. Si tratta di una versione aggiornata del precedente Music I, e come quest’ultimo appartiene alla famiglia dei Music N, i linguaggi per la computer music.

Terminato nel 1958 da Max Mathews, il Music II, in realtà, non presentava molte novità rispetto al Music I, tuttavia furono sufficienti a farne un software più versatile e funzionale del predecessore. Innanzitutto fu aumentato il numero delle voci, ottenendo così uno strumento polifonico in grado di generare quattro voci differenti. Aumentarono anche il numero di algoritmi di sintesi implementabili consentendo, quindi, una migliore diversificazione timbrica. La novità più interessante, probabilmente, fu l’introduzione della wavetable (tabella d’onda), che dava la possibilità di sintetizzare suoni ben più complessi di quelli realizzabili con il Music I. Per quanto riguarda la programmazione si continuò ad utilizzare l’assembler dell’IBM 704. Soltanto al termine dei lavori questa macchina fu sostituita con l’IBM 7090, un computer dalle prestazioni migliori. Questo spinse Mathews a sviluppare il Music III.[1]

Per scrivere questa voce ho letto:

[1] Alex Di Nunzio, Genesi, sviluppo e diffusione del software Music N nella storia della composizione musicale, Tesi di laurea, Università di Bologna: D.A.M.S. Musica, 2010.

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